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Acerra

Operazione anti-illegalità: al setaccio l’area al Nord di Napoli.

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A Castello di Cisterna, i carabinieri della locale compagnia hanno denunciato per detenzione di droga a fini di spaccio un 39enne di Pomigliano d’Arco che mentre passeggiava per le vie cittadine è stato controllato.

Perquisito, è stato trovato in possesso di 5 dosi di cocaina già pronte per la vendita. E’ stata rinvenuta e sequestrata anche la somma contante di 210 euro provento del reato.

Denunciato per evasione anche un 43enne di Brusciano già noto alle forze dell’ordine che, nonostante la misura in atto degli arresti domiciliari, aveva pensato bene di passeggiare tra le vie di Castello di Cisterna. Peccato per lui che i carabinieri lo abbiano riconosciuto e fermato. L’uomo è stato sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari.

Sequestrati dai carabinieri 364 grammi di marjuana, 102 grammi di crack, 20 dosi di cocaina e vario materiale per il confezionamento. Il bottino è stato rinvenuto nei locali condominiali di alcune palazzine del complesso popolare ex legge 219.

Durante i controlli i militari hanno segnalato alla prefettura 6 persone quali assuntori di sostanza stupefacente.

A Sant’Anastasia i carabinieri della locale stazione hanno denunciato un pusher 35enne del posto già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato trovato in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente ma anche di un bilancino di precisione e del materiale per il confezionamento: quanto basta per essere denunciato.

Trasportavano in auto rispettivamente 21 e 10 chili di bobine di rame due persone, un moldavo ed un ucraino, denunciate per ricettazione dai carabinieri. Materiale verosimilmente oggetto di furto la cui origine è al vaglio dei militari.

Due pregiudicati di Marigliano sono stati denunciati per detenzione illegale di tabacchi e lavorati esteri. Nelle loro disponibilità 239 pacchetti di “bionde” privi del timbro del monopolio di stato.

Nel rione Madonnelle di Acerra i militari della locale stazione hanno rinvenuto nei locali condominiali 576 grammi di marijuana. I servizi e le indagini continueranno anche nei prossimi giorni.

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Acerra

Rifiuti ad Acerra: gli ambientalisti collaboreranno con ISPRA

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“Siamo pronti a collaborare con l’avvocatura dello Stato e ISPRA per mostrare e fornire le prove dello scempio ambientale commesso sul nostro territorio”. Sono queste le parole di Alessandro Cannavacciuolo, ambientalista di Acerra (Napoli), all’annuncio di un supplemento istruttorio da parte dell’avvocatura di Stato per la proponibilità di un’azione civile di risarcimento per i danni ambientali provocati dagli sversamenti abusivi accertati a carico di alcuni imprenditori locali.
Il Ministero dell’Ambiente, infatti, in una risposta inviata a Legambiente e Libera, ha annunciato di aver chiesto all’Ispra il necessario supporto tecnico per accertare i danni ambientali dovuti agli sversamenti per i quali sono stati condannati i fratelli Pellini, che hanno recentemente ottenuto, in Cassazione, la restituzione del patrimonio confiscato negli anni scorsi, per decorrenza dei termini. “In tutti questi anni di battaglia – ha continuato Cannavacciuolo – abbiamo avuto modo di ispezionare e attenzionare perfettamente il territorio. Con coraggio e responsabilità siamo in grado di mostrare e fornire le prove reali dello scempio ambientale perpetrato ai danni del nostro territorio. E’ ora di risequestrare i beni degli inquinatori e di iniziare a risanare tutte le aree oggetto di sversamento e interramento di rifiuti”.

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Acerra

Acerra, terra dei fuochi: volontari scoprono l’ennesima discarica

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I volontari “antiroghi” di Acerra (Napoli), fanno fermare i lavori per la realizzazione di un opificio nell’area Asi cittadina, dopo aver scoperto che dal suolo spuntavano rifiuti speciali coperti da uno strato di terra. La denuncia degli ambientalisti ha fatto scattare i controlli da parte di carabinieri e vigili urbani, che hanno sottoposto l’intera area a sequestro in attesa di ulteriori controlli. “Stamattina – spiega Alessandro Cannavacciuolo, uno dei volontari – siamo stati costretti ad intervenire perché abbiamo notato che gli scavi precedentemente effettuati stavano per essere riempiti di cemento armato. Questo significava coprire i rifiuti emersi, ossia guaine bituminose, scarti di demolizione, di pezzame, e anche fanghi di depurazione”. I volontari ora invocano lo “stato di emergenza ambientale”. “Il nostro territorio va immediatamente bonificato – conclude Cannavacciuolo – questo ennesimo ritrovamento di rifiuti interrati è la dimostrazione che il disastro ambientale ad Acerra è ancora in atto. Intervenga lo Stato e dichiari lo stato di emergenza”.

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Acerra

Acerra: incendia l’auto e poi si ferma a guardare l’incendio

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In quel di Acerra, al corso Italia, prima incendia la propria vettura e, poi, come se fosse un film da cui trarne giovamento, si ferma per ammirare il rogo da egli stesso provocato.
L’uomo, protagonista di questa vicenda al limite della piromania, si chiama Antonio Bruno, quarantenne, sembrerebbe incensurato.
Ora dovrà rispondere di incendio. Il Bruno è in attesa di giudizio.
Ancora ignote le motivazioni dietro il suo gesto.


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